
Il settore extralberghiero respira. La sentenza del TAR del Lazio ha ha annullato la Circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2024, prot. 0038138. Questa circolare introduceva per i gestori di strutture ricettive l’obbligo di identificazione “de visu” degli ospiti.
Il TAR ha, quindi, accolto il ricorso della Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera (FARE). Questa notizia è un vero e proprio game changer per gli host e property manager che operano nel settore extralberghiero.
Di seguito, analizziamo a fondo le implicazioni di questa importantissima vittoria.
Perché il riconoscimento “de visu” penalizza il self check-in nelle strutture extralberghiere?
La Circolare del Ministero dell’Interno, di fatto, ripristinava un onere già eliminato nel 2011 con la modifica dell’Art. 109 TULPS. Prima, la raccolta delle generalità doveva avvenire “de visu”. Questo obbligo rendeva impossibili i check-in completamente da remoto.
Causava inoltre una disparità di trattamento rispetto ad altre categorie di attività. Immaginate gli ingenti costi per le numerose attività di locazione breve, e l’impossibilità di utilizzare a pieno strumenti e tecnologie che facilitano il lavoro e snelliscono le operazioni. La circolare si poneva anche in contrasto con la Direttiva 2006/123 del Parlamento Europeo.
Quali sono i motivi per cui il TAR del Lazio ha bocciato il riconoscimento “de visu”?
FARE ha sollevato plurime censure contro la circolare. Il TAR del Lazio ha ritenuto la Circolare illegittima per diverse ragioni chiave.
- Contrasto con la riduzione degli adempimenti amministrativi
L’obbligo dell’identificazione “de visu” si pone in contrasto con la riduzione degli adempimenti disposta dal D.L. n. 201/2011. Questa modifica legislativa era stata operata proprio per eliminare oneri non indispensabili.
- Inefficacia della misura per la sicurezza
L’identificazione “de visu” non è di per sé in grado di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica. Non elimina il rischio che l’alloggio possa essere usato da soggetti non identificati successivamente. Non viene neppure specificato perché strumenti diversi, come la verifica da remoto, non siano sufficienti.
- Carenza di motivazione e istruttoria
La Circolare non conteneva giustificazioni adeguate all’obbligo imposto. Si faceva riferimento generico a una “difficile situazione internazionale” o all’intensificazione delle locazioni brevi, ma senza dati a supporto.
- Violazione del principio di proporzionalità
La misura adottata dal Ministero non rispettava il principio di proporzionalità. Il provvedimento è risultato non bilanciato rispetto all’obiettivo di sicurezza pubblica.
Cosa cambia ora per gli host con la fine dell’obbligo “de visu”?
L’annullamento della Circolare ripristina la situazione precedente. Non è più obbligatoria l’identificazione fisica degli ospiti. Questo significa via libera per i check-in da remoto e automatizzati. Gli host possono continuare a investire in soluzioni tecnologiche. La gestione delle strutture extralberghiere diventa più snella e moderna.
Per chi opera negli affitti brevi questa è una notizia eccellente. La regione è un polo turistico di primaria importanza. Poter offrire un’esperienza di self check-in senza vincoli è un vantaggio competitivo enorme. Questo aiuta a ottimizzare i tempi e a ridurre i costi di gestione, elementi cruciali per la competitività nel settore degli affitti brevi.
Per comprendere meglio il contesto normativo e le sue evoluzioni, in particolare nel territorio della nostra capitale, puoi consultare l’articolo Roma e la nuova urbanistica: cosa cambia per l’extralberghiero?.
Perché questa vittoria contro il riconoscimento “de visu” è così importante per il settore extralberghiero italiano?
La sentenza del TAR del Lazio è un segnale forte e chiaro. Riconosce la necessità di adattare le normative alle moderne tecnologie e alle esigenze del mercato. Promuove un approccio più flessibile e proporzionato alla gestione delle strutture ricettive. Dimostra che il settore extralberghiero ha il diritto di innovare e di operare in un contesto normativo più snello. È un passo avanti verso un mercato più equo e concorrenziale a livello nazionale.
Il self check-in è ora legale per gli host nel Lazio? Cosa dice la legge
Sì. Il self check-in è una tendenza in crescita a livello globale, apprezzata per la flessibilità e l’autonomia che offre agli ospiti. Per gli host, significa maggiore efficienza operativa.
Questa sentenza legittima pienamente l’uso di queste tecnologie, rafforzando la posizione del self check-in come una pratica standard e riconosciuta legalmente per il settore extralberghiero italiano.
Cosa cambia per le keybox (o cassette di sicurezza per chiavi) dopo la sentenza del TAR?
È importante chiarire un aspetto spesso confuso. La recente sentenza del TAR del Lazio ha eliminato l’obbligo di identificazione “de visu”.
Tuttavia, la sentenza non riguarda in alcun modo l’installazione delle keybox o cassette di sicurezza esterne per le chiavi. L’uso di questi strumenti rimane pertanto soggetto alle normative locali sul decoro urbano.
Significa che la loro installazione è spesso vincolata a permessi specifici, soprattutto se visibili o installate su facciate di edifici in aree urbane o di pregio. Nonostante la vittoria sul “de visu”, è fondamentale verificare sempre i regolamenti comunali per evitare sanzioni.
Hai bisogno di supporto per la gestione della tua attività extralberghiera nel Lazio?
Questa sentenza è sicuramente una vittoria importantissima per tutti gli host e gli operatori degli affitti brevi del Lazio. La gestione di una struttura extralberghiera può essere complessa. Le normative, come abbiamo visto, possono cambiare rapidamente.
È fondamentale essere sempre aggiornati e conformi e ExtraSemplice è l’agenzia di consulenza extralberghiera specializzata che può aiutarti a farlo. Operiamo con un focus particolare nel Lazio e a Roma. Aiutiamo gli host a orientarsi nel complesso panorama burocratico e operativo.
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